Descrizione
Da decenni il rapporto tra l’italiano e le questioni di genere ricorre nel dibattito nel nostro paese, toccando la comunicazione quotidiana e dividendo spesso il pubblico in schieramenti polarizzati. Mainardi ritiene che vi siano errori logici e contraddizioni all’interno di molte posizioni espresse, e si propone di fare chiarezza analizzando il tema in modo critico e senza preconcetti. Considerando anche aspetti pratici, vuole al contempo offrire una guida per orientarsi e usare la lingua in modo ragionato nelle varie situazioni.
Il libro si articola in cinque parti. Dopo un’introduzione generale, si discutono alcuni punti linguistici fondamentali, sulla cui base si sviluppano le considerazioni successive. Si ragiona quindi dell’articolo determinativo davanti ai cognomi di donna («Merkel» o «la Merkel»?), per poi passare ai nomi femminili delle professioni, mostrati in una vasta gamma di casi. Si notano i problemi derivanti dalle parole femminismo e maschilismo, e si propone una soluzione terminologica. Si tratta infine la questione del maschile inclusivo (quello per cui si dice «Carlo e Maria sono arrivati» e non «sono arrivate»), considerando diverse proposte recenti per la sua abolizione, con l’eventuale introduzione di un terzo genere grammaticale, neutro.